È l’alba del 24 febbraio 2022 quando, pochi minuti dopo che il Presidente russo Putin aveva annunciato l’inizio dell’ Operazione Militare Speciale, il rombo dei primi bombardieri e il suono delle sirene antiaeree squarciano il silenzio della notte e i cieli dell’Ucraina. Ha inizio l’invasione di uno Stato sovrano proprio come avvenne nel 1939 con l’invasione della Polonia da parte della Germania nazista.
Ma la guerra della Russia contro l’Ucraina non è iniziata in quel giorno di due anni fa. In realtà la Russia ha dato il via alla sua aggressione contro l’Ucraina indipendente già 10 anni fa quando i carri armati russi, senza insegne né vessili, hanno attraversato per la prima volta il confine di stato ucraino per occupare la penisola di Crimea per poi annetterla illegalmente con un referendum farsa non riconosciuto dalla gran parte della comunità internazionale.
L’Operazione Militare Speciale doveva consistere, secondo i piani del Cremlino, in una guerra lampo che avrebbe dovuto concludersi con la capitolazione dell’Ucraina e la sua totale sottomissione al regime di Vladimir Putin, ma l’eroica resistenza del popolo ucraino e l’improvviso risveglio dell’Occidente hanno impresso al conflitto una svolta inaspettata compattando i Paesi dell’Alleanza Atlantica nel fronteggiare la minaccia che proviene da un mondo sempre più lontano dall’Europa, dalla democrazia e dalla libertà.